TERAMO – Giulio Scappaticci, studente dell’Ateneo teramano e “pizzaiolo” di fama internazionale ha presentato – questa mattina nell’ambito dei “Venerdì del gusto” dell’Università degli Studi di Teramo – tre tipologie di pizza, due innovative ottenute con farine alla curcuma e alla canapa e una margherita tradizionale. Le pizze sono state sottoposte all’assaggio dei giornalisti presenti che hanno costituito il “panel-test” e hanno indicato le loro preferenze su schede di analisi sensoriale. “La scelta dell’utilizzo di curcuma e semi di canapa è legata alle proprietà funzionali e salutistiche di questi ingredienti.La curcuma è infatti una spezia dalle proprietà antinfiammatorie ed epatoprotettive mentre la farina di canapa contiene tutti gli 8 amminoacidi essenziali, inclusi metionina e cisteina che normalmente sono scarsamente rappresentati in altre proteine di origine vegetale ed è inoltre ricca di fibre, omega 3 e omega 6“.
Giulio Scappaticci, iscritto al Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, è Campione del mondo della pizza. All’International Pizza Expo, svoltosi dal 27 al 30 marzo a Las Vegas, ha infatti conquistato il podio più alto della categoria International Region “non tradizionale”, con un impasto realizzato con la farina alla curcuma. Giulio Scappaticci, 20 anni, di Santopadre, in provincia di Frosinone, è cresciuto professionalmente nella palestra dell’Accademia del Molino Polselli di Arce, azienda ciociara leader nel settore delle farine di alta qualità, ormai da anni un istituto di formazione continua che svolge i suoi corsi nella sede di Arce e in diverse città del mondo. «Ho iniziato a fare il pizzaiolo quattro anni fa – racconta Giulio – e ho partecipato alla realizzazione della pizza più lunga del mondo a Milano Expo 2015. La Giuria ha valutato presentazione e gusto. Evidentemente la mia pizza, i suoi colori, il sapore, la cottura al punto giusto, il contrasto del gusto, sono piaciuti. E a me è piaciuto il gradino più alto del podio». Se sono riuscito a raggiungere questo risultato – ha concluso lo studente dell’Ateneo di Teramo – è stato anche grazie a quanto sto apprendendo nel mio Corso di laurea in Scienze e Tecnologie alimentari, in particolare attraverso lo studio delle varie reazioni che avvengono durante la cottura, l’approfondimento del processo di lievitazione e la conoscenza del ciclo vitale del saccharomyces cerevisiae, il microorganismo responsabile della lievitazione. Continuando le sperimentazioni e gli studi cercherò sempre più di migliorare il prodotto finale».